Bahamas

Cosa fare a Exuma

23 Ottobre 2016

Usciti dall’aeroporto l’impatto con l’isola è forte, non esattamente come l’avevamo immaginata. Quando arriviamo la prima impressione è che un uragano sia passato di qui il giorno prima lasciando dietro di sè danni e desolazione. Incontriamo pochissime persone per strada, strutture apparentemente in stato di abbandono così come vecchie auto o bus dimenticati a lato della strada. Poi però raggiungiamo il mare e vediamo la prima spiaggia, qui capiamo tutto.

Spiagge:
il lato balneabile dell’isola è esclusivamente quello a est, percorrendo la strada principale da nord in direzione sud per circa 60 km  (quasi due ore per coprire l’intera distanza) incontrerete alla vostra sinistra gli accessi diretti alle varie spiagge segnalati con il cartello “beach access”. In realtà non sempre così diretti,  capita che ti infili in una strada sterrata, trovi una spiaggia meravigliosa ma non sai assolutamente quale sia. Poco male.

Partendo da nord di Great Exuma la prima spiaggia che incontrate è Runaway Beach, percorrete il breve tratto sterrato fino a quando non troverete una sorta di bar di legno apparentemente abbandonato (in alta stagione è attivo), parcheggiate l’auto, siete arrivati. Se vi incamminate verso destra tenendo il mare alla vostra sinistra arriverete a una delle spiagge più belle, Coco Plum Beach, sono una accanto all’altra, come capire quando siete arrivati? Semplice, se vi recate in una determinata fascia oraria della giornata a seconda del periodo (chiedete alla gente del posto), troverete la bassa marea che forma lunghe lingue di sabbia e i famosi sand dollar, scheletri di ricci di mare bianchi e circolari con una stella marina “impressa” sopra, è possibile raccoglierli ma solo se sono di colore bianco, quelli di colore scuro sono ancora vivi.

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Runaway Beach
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Coco Plum Beach e le sue lingue di sabbia

Flamingo Beach una distesa incontaminata di sabbia fine e acqua trasparente, si estende per un quarto di miglio da Steventon a Rokers Point.

Emerald Bay la sua forma a mezza luna la protegge anche nelle giornate più ventose qui troverete sempre mare calmo, adiacente al Sandals Emerald Bay Hotel, deve il suo nome per l’acqua trasparente color verde smeraldo.

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Emerald Bay

Three Sisters Beach questa distesa di spiaggia di sabbia bianca offre una vista sul leggendario trio roccioso, da cui appunto il nome.

Hoopers Bay questa era la nostra preferita. Si lascia l’auto parcheggiata a lato della strada principale e si prende un sentiero leggermente in discesa percorribile solo a piedi che conduce direttamente alla spiaggia. Ci sono tre pontili, camminate fino all’ultimo, è il luogo preferito di un gruppo di tartarughe marine, tuffatevi e nuotate con loro oppure rimanete sul pontile per osservarle quando salgono a galla per respirare. Tornando sulla via principale poco più avanti passato il market Smittys troverete l’accesso per Jolly Hall beach.

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pontile a Hoopers Bay
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tartaruga a Hoopers Bay

Passato il ponticello che collega le due isole arriverete a Little Exuma, qui senz’altro vanno segnalate Forbes Hill e Tropic of Cancer Beach, attraversata dal Tropico del Cancro. Forse la troverete più “affollata” perchè sicuramente è la più famosa di Exuma ma anche la più lunga perciò non avrete problemi a trovare un pezzetto di spiaggia tutto per voi.

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Accesso a Tropic of Cancer Beach
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Tropic of Cancer Beach

 

Barca a noleggio:
su consiglio di amici ci teniamo un giorno per noleggiare la barca a motore presso Minns Water Sports a George Town. Il noleggio va dalle 8.30 alle 17, ci viene consegnata una mappa con i punti di maggiore interesse da raggiungere e i confini entro i quali bisogna rimanere. Non avevamo mai guidato prima una barca ma con una breve spiegazione della ragazza del noleggio non è per niente difficile e appena si prende la mano è davvero divertente. Appena usciti dal porticciolo puntiamo all’estremo nord di Stockin Island, l’isola stretta e lunga di fronte a George Town che si estende per quasi tutta l’area esplorabile con la barca, da qui scendiamo verso sud facendo tappa nelle varie spiagge suggerite dalla mappa. Abbiamo il pranzo con noi ad ogni modo ci fermiamo presso il chioschetto Chat N’ Chill Bar & Grill attirati da un Bob Marley a tutto volume. Qui c’è un punto dove arrivano delle razze in cerca di cibo ormai abituate dai turisti che per qualche dollaro acquistano molluschi che mangiano direttamente dalle loro mani.

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razze a Stockin Island

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Continuiamo la navigazione e ogni volta che troviamo una spiaggetta che ci piace facciamo sosta. Ci spingiamo fino ad arrivare al punto dove, nel primo pomeriggio, si formano lunghi banchi di sabbia. Noi, la nostra barchetta, un mare da sogno e niente tutt’attorno, dire che ci sembra di essere in paradiso suona banale e scontato ma allo stesso tempo non trovo altre parole che possano rendere al meglio l’idea. Per le 17 rientriamo al porticciolo di George Town, dove riconsegniamo la barca. La giornata è davvero volata!

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banchi di sabbia

Se non volete noleggiare la barca è possibile raggiungere Stockin Island da George Town con un taxi boat per 12 $ a persona a/r, l’orario di ritorno è da concordare.

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Escursioni:
sicuramente la principale e imperdibile è quella a Big Major Cay, soprannominata anche Pig Beachl’isolotto abitato dai maialini. Per raggiungerla ci sono diverse agenzie locali che la propongono all’interno di un pacchetto giornaliero che fa tappa in diversi punti come il cay con le iguane o lo snorkeling per vedere le stelle marine. Questa soluzione, apparentemente l’unica, è davvero costosa, circa 200 $ a persona, oltre a perdere davvero molto tempo in navigazione. Così dopo tante ricerche abbiamo trovato il giusto compromesso e abbiamo optato per l’escursione diretta organizzata da Exuma Point.

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Big Major Cay

Exuma Point si trova nella punta estrema a nord di Exuma, una delle poche strutture attrezzate, è un ristorante sulla spiaggia aperto solamente il sabato e la domenica. Da mezzogiorno alle 18 è possibile pranzare a buffet al costo di 25$ e con altrettanti dollari (quindi in totale 50 $ a persona escluse le bevande) ci si può unire all’escursione all’isola dei maialini che dista da qui pochi minuti di barca veloce. Noi siamo arrivati verso le 13 e siccome c’era già un gruppo in partenza abbiamo deciso di pranzare con calma e partire con la barca successiva. Si viene portati sull’isola dove si può rimanere circa un’ora, un’ora e mezza per godersi con calma l’isoletta abitata da questi curiosi maialini che, appena vedono le barche, ti vengono incontro a nuoto ma poichè la loro conformazione non gli permette di nuotare a lungo si stancano presto così tornano a riva dove rotolarsi sotto al sole. Non si sa con esattezza come ci siano arrivati, una delle tante leggende vuole che durante una tempesta si trovassero a bordo di una nave, i marinai per non perdere le provviste li misero in salvo lasciandoli su quest’isola ma a quanto pare poi nessuno venne più a recuperarli diventando così il simbolo di Exuma.

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Sandy Cay è un’isola deserta che si trova tra Exuma e Long Island, qui è stato girato il film “Pirati dei Caraibi”. Il bar Santanna’s organizza l’escursione di mezza giornata al costo di 400 $ a barca per 4 persone, contrattando si può risparmiare qualcosa. Per chi c’è stato ne parla come un luogo imperdibile, noi purtroppo non siamo riusciti ad andare. Abbiamo tentato diverse volte ma per via del vento trovato durante il nostro soggiorno e quindi mare mosso ci è sempre stato risposto di riprovare a chiamare il giorno successivo fino a quando non siamo dovuti ripartire.

Credo che non sia una meta adatta a tutti, se state cercando movida e locali notturni quest’angolo di paradiso non fa per voi.  Non ci sono strutture attrezzate nè comodità di nessun genere. Niente lettini e ombrelloni stile riviera romagnola. Niente di niente. Qui troverete solo puro relax dettato dal dolce far nulla, ed è proprio questo che la rende una meta così unica. Nel niente hai tutto quello che ti serve, gli occhi fanno fatica a contenerlo e le parole non possono descriverlo, nessuna fotografia potrà mai rendere giustizia ai paesaggi che regala quest’incredibile isola.

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  1. Wow, le Bahamas sono tra i miei sogni di viaggio, chissà che prima o poi non riesca a vederle dal vivo! *_* Pig Beach, le tartarughe marine, le razze, spiagge bianchissime e mare cristallino…Tutto ciò che hai descritto è stupendo! Un abbraccio! Serena

    1. Ciao Serena! E’ sempre un piacere quando passi di qua, grazie! 🙂 Le Bahamas sono veramente un sogno, ti auguro di realizzarlo prima o poi! Ricambio l’abbraccio!

  2. Ciao, in che periodo sei andata? Io vorrei andare per natale, ma ho paura che il clima non sia favorevole, ho letto pareri discordanti su internet, qualcuno dice che tira molto vendo e non fa tanto caldo.
    Vorrei un tuo parere
    Grazie

    1. Ciao Luca! Io ci sono stata ad agosto quando su carta non è un buon periodo in quanto a rischio uragani ma fortunatamente quell’anno l’uragano è arrivato a cavallo tra settembre e ottobre. Da dicembre ad aprile in teoria è il momento migliore in quanto coincide con la stagione secca, anche se ormai visto il cambiamento climatico in tutto il mondo è sempre difficile scegliere un luogo con la certezza che si troverà bel tempo. Considera che dicembre è il primo mese utile post uragani, l’acqua non sarà calda come ad agosto (un vero brodo) ma nemmeno fredda, la temperatura del mare difficilmente scende sotto dei 23/24 gradi. Il mi consiglio? Se vuoi andare in questo periodo ma puoi solo a dicembre.. vai!

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